Foodblogger: il valore di raccontare il cibo

La puntata di Report del 24 aprile 2017 ha alzato un velo: ha mostrato alcuni tra i più noti foodblogger e ha sottolineato che molti guadagnano in maniera diretta ed indiretta attraverso i loro blog, diventando talvolta “influencer”, ovvero persone influenti sui social media e pagate quindi per “consigliare” prodotti.

Ma è davvero così?
Avendo aperto un foodblog nel 2007, e, soprattutto, avendo creato un gruppo sui Foodblogger italiani sia su Linkedin che su su Facebook (quest’ultimo conta quasi 11000 iscritti) la discussione che si è aperta mi ha visto protagonista, coordinando discussioni e interventi sul tema.

Il valore di mercato di un foodblogger è connesso alla sua capacità di influenzare o alle diverse modalità di storytelling di prodotti e produttori?

Il sistema agroalimentare ed enogastronomico usa al meglio i foodblogger?

Un foodblogger è un professionista del web o un appassionato di cibo?

Nell’intervento qui a SMAU proverò a riflettere su questi quesiti e a rispondere ad alcune di queste domande attraverso dati, testimonianze e casi empirici. Sarà un intervento davvero appetitoso!

Evelina Bruno

Sommario workshop

Avendo aperto un foodblog nel 2007, e, soprattutto, avendo creato un gruppo sui Foodblogger italiani sia su Linkedin che su su Facebook (quest’ultimo conta quasi 11000 iscritti) la discussione che si è aperta mi ha visto protagonista, coordinando discussioni e interventi sul tema. Il valore di mercato di un foodblogger è connesso alla sua capacità di influenzare o alle diverse modalità di storytelling di prodotti e produttori? Il sistema agroalimentare ed enogastronomico usa al meglio i foodblogger? Un foodblogger è un professionista del web o un appassionato di cibo? Nel workshop si rifletterà su questi quesiti e si risponderà ad alcune di queste domande attraverso dati, testimonianze e casi empirici.

Evelina Bruno
Evelina Bruno

Evelina Bruno

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